S E X

Questa notte voglio parlare del grande e famigerato tabù del sesso, per rispondere indirettamente ai pregiudizi che le persone hanno su coloro che lo praticano in maniera non convenzionale.

Voglio parlare del sesso gay. Il mondo gay è comunemente conosciuto come un mondo promiscuo, dove si è alla costante ricerca del piacere personale anche a discapito delle persone che ci circondano, fidanzati, amanti, amici. Tradimenti.

Fidanzati che tradiscono con sconosciuti o amici, amici che vanno con ragazzi fidanzati, amici che vanno con i fidanzati dei loro migliori amici e tutti che si fanno con tutti: un grande brodo.

Che alla fine, non è così grande, ed è per questo che è spaventosamente facile mischiarsi.

Ci buttiamo tra le braccia di perfetti sconosciuti e ci concediamo ai meno meritevoli, bruciamo tutte le tappe per un momento di calore.

Apriamo le cerniere, e chiudiamo il cuore.

Il mondo non ci ha insegnato nulla sulla omosessualità. Nasciamo e cresciamo in una società strutturata sotto un rigoroso stampo eterosessuale, dove non c’è spazio per l’educazione verso coloro, che con gli anni, si accorgeranno di essere diversi dalla massa.

Fin da piccoli ci insegnano i sacramenti, il matrimonio, il ‘disegna la tua famiglia’, la festa del papà, la festa della mamma, la nonna e il nonno. Marito e moglie. Maschio e femmina.

Alla televisione storie eterosessuali, cartoni animati dove le storie d’amore sono sempre tra un maschio ed una femmina, che ti costringono a vergognarti se tu stai bramando Aladin, e non Jasmine.

Io e i miei coetanei siamo cresciuti in una realtà dove non c’è posto per noi.

A scuola, a guardare di nascosto sui libri di scienze l’apparato riproduttivo maschile.

Non viene fatta educazione sessuale. Viene fatta educazione sessuale eterosessuale.

E questo non significa che le norme di precauzione siano differenti, ma che lo stampo è eterosessuale. Il sesso gay è una costante sperimentazione caratterizzata da tanti pericolosi fallimenti dettati dall’ignoranza sul tema.

Giusto o meno che sia, giudicare non è il mio obbiettivo. L’obbiettivo è descrivere. E vi ho in maniera fin troppo concisa descritto lo scenario in cui un giovane gay oggi cresce.

Non c’è un posto per te.

Non hai una figura di riferimento, dei modelli da seguire, sei allo sbando tu, la tua sessualità, ed i tuoi sentimenti.

Allora si cade in quella che viene definita promiscuità.

Tutto questo, condito da un’attualità che ti stupra attraverso i media, di messaggi che invitano alla superficialità, al perseguimento dell’apparenza.

La sempre più carente presenza di legami reali. Quelli veri, dettati dalla fiducia reciproca, dal rispetto, dall’affetto, dall’amore, dalla riconoscenza e dal senso di responsabilità.

Non farò del qualunquismo, non siamo tutti così: molti riescono a costruirsi il loro nido, molti hanno le loro relazioni ed altrettanti conducono uno stile di vita socialmente accettato. Ma non siamo tutti forti.

Quando un nido te lo crei da solo, controvento, la volta che cade a pezzi, ricostruirlo è un’utopia.

Apriamo le cerniere, e chiudiamo il cuore.

3 pensieri riguardo “S E X

  1. Sono convinto che la paura di affezionarsi faccia cercare alla gente solo puro piacere. La paura di soffrire o far soffrire alimenta il buttarsi tra le braccia di sconosciuti per una mezz’ora (quando va bene) di piacere, infatti, la maggior parte delle persone che esce da una storia dove c’era affetto, entra in un vortice di sesso.
    Credo che invece bisogna andare oltre e provare ad aprire sempre comunque il cuore. Si soffre quando le cose finiscono, ma bisogna avere il coraggio di iniziarle e la forza di gestirle una volta finite.
    Il sesso occasionale con sconosciuti è solo la via più facile e semplice per bypassare il problema. Magari non ci si rende conto ma la persona che ci vede non come un oggetto, ma come essere umano è proprio li accanto a noi.

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  2. Bravo Ricky, ben scritto.
    Vorrei solo sottolineare che ieri, (non l’altro ieri, proprio ieri) era anche molto peggio. La gente buttava via la propria identità, arrivava a sposarsi ed avere figli pur di dimostrare al mondo la credibilità delle proprie bugie. Summa di tutte le falsità, ma si ha da sopravvivere. Forse domani, sarà ancora diverso. C’è molto da lavorare, oggi come ieri, come domani e non accontentarsi del poco ma pretendere il molto. Che sarebbe poi la normalità

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