Ho imparato che c’è differenza tra persone fortunate e persone privilegiate.
Ho imparato che c’è differenza tra persone istruite e persone intelligenti.
Ho imparato che il per sempre esiste, ma è una costante destinata a qualcosa che non siamo abituati a guardare.
Ho imparato l’arte della rimozione, come strumento per affrontare l’inaffrontabile.
Ho imparato che se tratti qualsiasi situazione fingendo di credere che questa sia alla tua portata, questa la diverrà realmente. Con gli esiti più disparati.
Ho imparato che le persone del nostro percorso sono multiple, nei momenti speciali si addizionano ma spesso si dividono e il corso le tempo, altrettanto spesso, le sottrae.
Ho imparato ad osare l’ambizione, la mia ambizione, trovando il coraggio di ammettere di fronte al mondo che potesse esisterne una differente da quella socialmente condivisa. Laddove qualcuno vedeva un obbiettivo mediocre, io vedevo la libertà di essere padroni delle proprie scelte.
Ho imparato che i miei successi sono miei e sono tali perché miei sono, e in quanto tali non quantificabili secondo parametri oggettivi.
Ho imparato che i network sociali sono una semplice evoluzione di strumenti di comunicazione che da sempre sono utilizzati, la condanna a priori è frutto di un’analisi approssimativa e il populismo è dietro l’angolo.
Ho imparato ad affrontare l’analfabetizzazione funzionale, e fare del mio meglio nel distinguermi dai luoghi comuni.
Ho imparato la versatilità della definizione della cosa giusta, che non sempre è nitida ai nostri occhi, e ad applicarla nelle situazioni più difficili ove il pubblico è accecato dal biasimo.
Ho imparato a farmi felice, seppur il termine felice ambisce a qualcosa di troppo sfuggevole per essere definito. Ho quindi capito come non essere triste quando è inutile esserlo.
Ho imparato però, che essere tristi va bene. Sono i momenti che antecedono quel genere di carica che nessun tipo di euforia immotivata ti darà mai.
Ho imparato tante cose, e come tutti coloro che fanno esperienza di qualcosa, l’ho fatto a mie spese.
Ma qualcuno dice che amerai il finale.
Un pensiero riguardo “Introspezione.”